Un primo intervento è stato quello di smontare e rimontare la costruzione, numerando le pietre, per trasformarla in una dimora che, pur conservando il suo aspetto originario, è altamente tecnologica.
Una scala in basalto porta al livello superiore adibito a zona notte, dove le camere, ognuna chiamata con il nome della pianta che si scorge dalla finestra, hanno un accesso diretto al giardino.
La tradizione locale rivive nelle pietre delle pareti, nei camini originali, nel legno di castagno delle travi al soffitto, ma non nella scelta d’arredo.
Nell’atmosfera morbida e accogliente, informale ma raffinata, si mescolano arredi antichi con pezzi datati dagli anni ‘50 ai ‘70 e mobili di design, come il tavolo da pranzo in inox brunito e rovere, accompagnato da una collezione di sedie diverse: una seggiola da malga del ‘700, una Panton Chair, una seduta cinese dell’800 e una sedia trovata sul posto.