Le camere divengono segrete, ritirandosi nei corridoi aperti sulle logge. Ognuna è diversa, avvolta in velluti dai colori accesi, coi propri bagni dai rivestimenti murali essenziali e materici, le docce e i piani lavabo in tadelakt.
La zona giorno, si affaccia sul dehor con la vasca al centro del cortile, come anticamente si mostrava l’architettura originale. I rampicanti e i banani ricreano un ambiente dall’aspetto lussureggiante, intervallato da una costellazione di sedute nei colori dell’acqua.
Si sono mantenuti i materiali originali della zona, dalle pietre dei monti circostanti, alle manifatture artigianali di terra che muovono i muri, quasi come onde di sabbia sahariane. Sul tetto piatto della costruzione, con una vista mozzafiato sulle catene dell’Atlas e la città vecchia, si è ricavata un zona solarium, con piscina, lettini e sedute nei tessuti color sabbia, a terra delle marmette di cemento, di produzione locale, disegnate appositamente.
I camini a tutta altezza, presenza costante, in ogni camera, living, pranzo o biblioteca, sono realizzati muovendo i muri irregolarmente, quasi a suggerire principi stilistici di natura berbera.
Ogni singolo materiale o dettaglio è stato pensato per entrare in connessione profonda col luogo e la natura, codice necessario per un tributo contemporaneo ad un’architettura di lusso magrebino.